Anche quest’anno non si terrà la processione di San Gennaro che tradizionalmente si tiene il sabato che precede la prima domenica di maggio, data in cui si attende uno dei tre “miracoli” della liquefazione del sangue del Santo patrono di Napoli. Se nel 2019 la processione saltò a causa del maltempo, quest’anno, così come nel 2020, la processione non si terrà a causa della pandemia da Covid-19. La processione, ricorda la Chiesa di Napoli, si svolge in ricordo della traslazione delle reliquie del Santo dal cimitero posto nell’agro marciano, nel territorio di Fuorigrotta, fino alle Catacombe di Capodimonte, poi denominate, per questa ragione, di San Gennaro. Questa processione è detta anche “degli infrascati” per la consuetudine del clero partecipante di proteggersi dal sole, coprendosi il capo con corone di fiori. Ne è memoria la corona in argento che sovrasta il baldacchino che, in pubblico, custodisce la teca con il sangue del Santo e che porta al centro un enorme smeraldo, di provenienza centroamericana, dono della città di Napoli.
Anche quest’anno quindi la celebrazione eucaristica si terrà nel Duomo, con la presenza complessiva di 200 persone. La teca con il sangue di San Gennaro sarà tirata fuori dalla cassaforte, per la prima volta dal suo insediamento nell’Arcidiocesi di Napoli, dall’arcivescovo Mimmo Battaglia, assistito dall’abate della Cappella monsignor Vincenzo De Gregorio e dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris, per statuto presidente della Deputazione di San Gennaro, nonché dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, alla presenza del parroco del Duomo, monsignor Enzo Papa, il cerimoniere e due delle “parenti” di San Gennaro. La teca sarà portata in processione sull’altare maggiore del Duomo per la celebrazione eucaristica.
Se si verificherà la liquefazione del sangue, l’arcivescovo lo annuncerà assieme al tradizionale sventolio del fazzoletto bianco a cura di un rappresentante della Deputazione. Al termine, l’arcivescovo porterà la teca sul sagrato della Cattedrale per mostrarla idealmente alla città e benedire tutti i napoletani e i campani. Quindi, ritornerà sull’altare maggiore per la benedizione finale. Nei giorni successivi, dal 2 al 9 maggio, a partire dalle ore 9 fino alle ore 12.30 e dalle ore 16.30 alle ore 19, i fedeli potranno recarsi in Cattedrale, all’altare maggiore, per pregare davanti alle reliquie e venerare il Santo patrono. Alle ore 9, alle ore 10 e alle ore 12 dei giorni feriali, nonché alle ore 18.30, sarà celebrata la messa. (AdnKronos)